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giovedì 21 ottobre 2010

Recensioni di libri : L'ottavo Arcano

Questo è uno dei libri che mi piacciono maggiormente. Penso che quando avrò un attimo di tempo lo leggerò un'altra volta. Sotto vi lascio l'immagine del libro e questa recensione che ho trovato, mi sembra fatta molto bene ed inoltre molto esplicativa e chissà, magari dopo averla letta,se un giorno lo trovate in giro, magari vi verrà il pallino di comprarlo. Buona lettura!




Moltissimi autori ed editori, sull’onda commerciale del thriller religioso, hanno cercato di approfittare del florido momento lanciato dal libro “Il codice Da Vinci” di Dan Brown per pubblicare romanzi che un tempo sarebbero stati definiti “eretici” o fuori luogo, soprattutto in Italia, e che ora invece sfondano la barriera del milione di copie in pochi giorni.
Tra questi si contano sulle dita di una mano quelli che realmente sono riusciti a ricreare quelle ambientazioni e quelle atmosfere che “The Da Vinci code” per “primo” è riuscito a trasmettere creando un caso letterario senza precedenti.

“L’ottavo arcano” di Kate Moss è sicuramente uno di questi, ma uno dei pochissimi casi in cui l’“allievo” supera il maestro: il miglior thriller uscito nell’anno appena passato e uno dei più validi degli ultimi anni.

Francia, 1891 - Léonie Vernier, una ragazza di diciassette anni, e suo fratello Anatole fuggono da Parigi per rifugiarsi a Domaine de la Cade, una tenuta di famiglia a pochi chilometri da Carcassonne. Ma nei boschi che circondano la casa, Léonie scopre un antico sepolcro abbandonato. C'è qualcosa in quel luogo che la turba profondamente e Léonie decide di andare a fondo nei segreti della famiglia. Ciò che emerge pian piano è una storia terribile di mistero e di sangue, legata a un mazzo di tarocchi dotato di strani poteri. Ma anche il presente non è meno minaccioso, perché c'è qualcuno che è disposto a tutto pur di eliminare suo fratello.
Francia, 2007 - Mentre svolge delle ricerche sulla vita del compositore Claude Debussy nell'apparente tranquillità della campagna ai piedi dei Pirenei, Meredith Martin incappa nelle tracce del suo passato. Sono esili, poca cosa, una fotografia ingiallita e una pagina con una melodia, ma la conducono quasi irresistibilmente a scoprire il legame con le vicende svoltesi nella stessa zona un secolo prima: la storia di un amore tragico, di una ragazza scomparsa, di un'anima inquieta, e dei tragici eventi di una notte fatale.

“Sepulchre”, questo il titolo originale, è un romanzo di eccezionale intensità e coinvolgimento: narrazione appassionata che si sviluppa su due piani temporali che si avvicendano dall’inizio alla fine, cura maniacale delle ambientazioni che ci trasportano dalle vie parigine alle campagne del midì francese, dall’antica Carcassone alla mistica Rennes-les-Bains.
Le descrizioni, precise e sensoriali, scorrono tra le pagine senza mai rubare spazio ad azione e dialoghi: un libro che ci regala ore di ottima lettura con le sue 644 pagine che però non risultano mai eccessive o monotone. Moltissimi i personaggi, primari e secondari, che si alternano nelle molteplici scene che si alternano tra 1890 e 2007; caratteri ben delineati da personaggi fondamentali come Leoniè Vernier, diciassettenne mademoiselle parigina e Meredith, attraente insegnante alla ricerca di risposte sulla sua famiglia, a quelli di secondo piano come Anatole, Isolde e Hal.
Tra esoterismo, tarocchi e misticismo Kate Moss ci racconta con innegabile coinvolgimento le avventure di due ragazze, legate dal sangue, ma separate da cento anni di storia.

Consigliato agli amanti del thriller ma anche a chi non si è ancora avvicinato a questo genere, questo romanzo assicura ore di ottima lettura, solo il doppio finale lascia un po’ perplessi ma senza intaccare l’ottimo giudizio generale su un best-seller che non ha nulla da invidiare all’apripista Dan Brown.


Notte a tutti
Luke

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