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lunedì 1 novembre 2010

La mia panchina

Avete un posto dove vi fermate abitualmente? Dove avete la sensazione che tutto scorra mentre voi siete le fermi impassibili a guardare? Io ce l'ho,anche se è da tanto che non ci vado. La mia è una panchina ed anche se non è in posto particolare o isolato resta counque speciale per me. Si trova in centro a Verona, in Piazza Bra. L'ho scoperta casualmente una sera d'estate, ero uscito con un amico a bere qualcosa al Camelot e quando è arrivata una certa ora ci siamo salutato e lui e è andato a casa mentre io non avevo proprio voglia di tornarmene a casa. Erano le due e mezza della notte e dopo aver fatto un giro in centro non sapevo che fare, ero anche un po' stanco di camminare e quindi mi sono seduto in una panchina. Non so neanche descrivere cosa sia successo ma so che dal semplice stravaccaggio ho iniziato a guardare in giro e ad osservare un po' di tutto : dalle persone che passavano,alla città di notte, alle luci e al cielo stellato. Io sono innamorato di Verona,sarà perchè vengo da un piccolo paesino nella bassa, ed anche adesso che frequento l'università non mi stanco mai perhè ogni volta scopro un particolare che magari la volta prima non avevo colto. Poi mi piace anche perchè c'è gente,c'è vita, forse è anche solo voglia di evadere un po' dalla vita stipata che c'è qui dove tizio conosce anche il cane di caio però ogni volta che sono a Verona resto sempre stupito anche forse in maniera infantile, non riesco a spiegare precisamente cosa mi piaccia  però è sempre stato così. Quella sera era come se il mio tempo si fosse fermato di colpo ed io ero spettatore di scene di vita altrui,alzando lo sguardo potevo vedere quelle luci arancioni che rendono completamente diversa Verona di notte rispetto al giorno. Durante la giornata c'è traffico,gente che cammina e che si fa gli affari suoi e che non ti chiede neanche scusa se ti viene addosso di  notte invece è tutto così calmo,placido,gruppetti di persone camminano ridendo,chiaccerando e scherzando grazie anche a qualche bicchiere mandato giù. Sono poche le macchine che circolano, mi ricordo che quella sera corso Porta Nuova era deserto, non una macchina e io ero li come un ebete a scattare foto per cogliere quell'unicità che ho percepito.Adesso mi riesce un po' difficile ma appena posso mi ritaglio uno spazietto personale e ci vado giusto per evadere un attimo dalla routine.

 




la mia panchina è dall'altra parte, da le spalle a colui che scattava la foto
Questa è invece la panoramica che si vedeva dalla panchina a quell'ora.

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