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mercoledì 26 settembre 2012

Once upon a time...

C'era una volta un ragazzo che viveva in un piccolo paese di periferia. Di origini umili con madre e padre entrambi operai,il giovane non aveva grandi ambizioni, un po' perché la realtà che viveva non gli aveva mai permesso di spiccare il volo e librarsi in quella che comunemente chiama vita. Sin da piccolo,trascorreva pomerggi su pomeriggi dai nonni paterni in quanto i genitori erano al lavoro. La nonna,si sa,se mangi poco non è contenta. Passano gli anni e a forza di mangiare male il nostro protagonista diventa rotondo, introverso e timido... Non era vivere quello. Al passaggio tra le medie e le superiori decise di scegliere la scuola che era più affine alla sua più grande passione,a ciò che si sentiva scorrere nel sangue. Scelta non approvata ne da professori ne da parenti ma il giovane non voleva ascoltare. Lo portarono in diverse scuole alberghiere per convincerlo che era la scelta giusta per lui ma tra le lacrime e i singhiozzi la risposta era sempre e solo una : no.
Un bel giorno,grazie ad uno zio che prese le difese del ragazzo riuscì a convincere i genitori a dare fiducia al ragazzo. Fiducia che poi fu tradita perché fu bocciato. Quell'estate fu l'estate dei cambiamenti perché oltre a dover riconquistare la fiducia di tutti, aveva anche iniziato una dieta per iniziare a togliersi quei 118 chili di troppo. Inizia il secondo primo anno e con arriva anche la consapevolezza che tutto quello che aveva "vissuto" finora in realtà era una farsa perché era solo due volte:solo perché i compagni dell'anno precedente non lo calcolasti e solo perché non conosceva nessuno in quella nuova classe. Quel senso di vuoto lo accompagnò per molti anni ed indubbiamente anche se ogni tanto accadeva qualcosa di positivo quel senso di solitudine era sempre li dietro l'angolo.
Ellissi. Arriva il tempo di scegliere l'università e il suo sogno era sempre lo stesso. Non potendo la famiglia permettersi di fargli frequentare un'università lontana, il ragazzo scelse l'unica scelta a disposizione.  E dopo tanti preamboli ecco il punto a cui,io narrante, voglio arrivare.
Per il ragazzo si apre un nuovo mondo,si affaccia ad una finestra da cui penetra una ventata di novità, di sogni che lentamente iniziano a colorare anni su anni quel grigiore di cui era fatta la sua periferia. In un pomeriggio afoso di agosto  si incontra con una vecchia amica che era iscritta alla sua stessa facoltà e da li conosce i suoi futuri compagni di corso. Per il nostro protagonista le faccende prendono una piega inaspettata. Si ritrova davanti a dei veri colossi,persone con interessi totalmente diversi anche l'uno dall'altro.  Dei mostri della cultura musicale e cinematografica,temi a cui il ragazzo non era affatto preparato. Tante volte le conversazioni da parte sua erano solo una serie di "non so" o "non conosco" ma nonostante questo ebbe sempre la buona volontà di ascoltare e di fare anche un po' sue tutte quelle cose che a lui erano estranee. Non fu esattamente un bel periodo e tante volte,tornandosene a casa con il suo treno,sentiva una grande amarezza per non essere in grado di emergere tra quella gente che nonostante tutto mostrava gesti di affetto nei suoi confronti. Oltre a questo le cose a casa non erano affatto d'aiuto perché essendo una famiglia numerosa le richieste di aiuto non tardarono ad arrivare copiose. Un po' per una cosa e per l'altra la sua presenza all'università iniziò a farsi alquanto scarsa. Nonostante ciò il ragazzo non smise mai di avvisare i suoi compagni in caso di assenza. Gli anni trascorrevano ad un ritmo irrefrenabile, con il risultato che i rapporti tra gli altri si consolidata sempre di più mentre lui era sempre fermo li... Ma nonostante tutto il ragazzo tornava sempre da loro,pur consapevole di com'era la situazione perché anche se il gruppo era eterogeneo non voleva mollare e guadagnarsi un posto in quel gruppo. Arriva la fine del terzo anno e i rapporti lentamente si inaridiscono finché una sera il ragazzo apre facebook e si ritrova davanti ad una foto di una festa di compleanno con tutti i suoi compagni di università mentre a lui non era neanche stato invitato. Non che la cosa lo studiare più di tanto perché alle cene non era stato più invitato . In quel preciso momento, come in turbinio di emozioni,rabbia e delusione prendono il sopravvento e in pochi secondi li rimuove da facebook. Passano i mesi ed oltre a lavorare quasi 7 giorni su sette,il ragazzo deve anche studiare e il pensiero tra una pagina e l'altra va a finire sempre verso di loro... Una sera, parlando con la sua ragazza,il giovane le rivela di quanto sia grande la delusione che a distanza di mesi prova ancora. E l'aiuto che lei riuscì a darle fu nient'altro che la verità:  non importa quante buone intenzioni hai,se non ci sei ,le prime volte chiederanno poi si abituano alla tua assenza e succede quel che succede. Come ogni verità a cui si viene messi davanti spesso ci fa soffrire perché non è quella che ci aspettiamo o vorremmo.

Il giovane era riuscito a trovare la sua felicità tanto desiderata anche se dopo questo fatto sente che qualcosa gli manca,che non è più come prima e quel qualcosa sono loro.

Molte e molte pagine sono state omesse da questa storia per mancanza di tempo materiale. Sono state messe le informazioni minime al fine di far comprendere la storia del protagonista ai lettori.

Non c'è un vero e proprio "E visse felice e contento" perché la strada è ancora molto lunga,ma se trovasse un modo per ripercorre quella strada ancora insieme sicuramente sarebbe più felice altrimenti porterò comunque nel cuore questo piccolo pezzo di strada che abbiamo camminato assieme.

Luca